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Il concetto dell'identità virtuale: Intervista alla Dr.ssa Renata Ferrante

L'attività frenetica dei giorni d'oggi, la quantità di impegni da affrontare e di problematiche da risolvere ci ha condotto ad un numero sempre maggiore di persone che soffrono di disturbi d'ansia, attacchi di panico e depressione. Dove si possono incentrare la cause? 
E come porre un freno a questo fenomeno dilagante? 
La dottoressa Renata Ferrante, psicoterapeuta e scrittrice, spiegherà come riconoscere ed eventualmente modificare determinati comportamenti che sono i precursori di queste patologie.

Dottoressa Ferrante a cosa è dovuto secondo lei questo aumento dei suddetti disturbi?
Questi problemi a livello psichico vengono spesso e volentieri causati dallo stress che ogni individuo accumula dentro di se, fino ad esserne soffocato. C'è sempre meno attenzione su noi stessi e troppa sugli altri, la società impone dei modelli difficili da imitare e incentrati troppo sull'apparire e il possedere, di conseguenza si innesca un processo inconscio di imitazione che crea un disagio interiore, sia perché non è facile riuscire a raggiungere quel modello, ma anche perché questo crea una vera e propria crisi d'identità. In pratica troppe volte ci sforziamo di essere qualcuno che non siamo.

Qual è una metodica, innovativa e funzionante, che ha avuto modo di sperimentare?
La ricerca e lo sviluppo della Identità Virtuale, un concetto complicato da spiegare in poche parole; si tratta di una dimensione della mente dove si cela la vera autostima. La Psicoenergetica ci insegna a mettere in relazione le dinamiche psicologiche con le energie. Certi esercizi e certi trattamenti psicoterapeutici insegnano alle persone che le praticano a fare un lavoro per riavvicinarsi a se stesse e, con delle tecniche particolari, si riesce a sviluppare energia. Si tratta di tutte quelle energie interne che solitamente il nostro stile di vita ci fa disperdere inutilmente, proprio nell’inseguire modelli.

Sentiamo spesso parlare di benessere, ma cos'è secondo lei?
Credo che il l'obiettivo per star bene sia quello di conquistare l'armonia psicofisica, quindi per me il benessere è il raggiungimento di quell'armonia.

La nostra rivista parla anche di medicina e chirurgia estetica, ultimamente c'è un avvicinarsi di questa branca della medicina a quella della psicologia, come valuta quest'avvicinamento?
Positivamente. Credo che sia una cosa molto saggia, ma una persona che si sottopone ad un intervento di chirurgia estetica deve essere pronta al cambiamento che sta per avvenire, e soprattutto deve essere sicura di quello che sta facendo: gli interventi estetici sono importanti per poter correggere quei difetti che creano disagio, ma quando un individuo scarica erroneamente e inconsapevolmente tutti i propri problemi su quel difetto, anche un intervento tecnicamente riuscito non darà psicologicamente i frutti sperati.

Quindi è a favore o contraria alla chirurgia estetica?
Sono a favore, perché spesso si risolvono dei difetti che comportano profonde sofferenze e in questo modo si può aumentare il proprio equilibrio psicofisico, ma bisogna andarci cauti, ed è a mio avviso fondamentale essere seguiti da qualcuno che ci sappia consigliare sul piano psicologico ed instradare correttamente. E’ questa la strada del futuro di una corretta chirurgia estetica.
Dott. Mario Zambardino

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