Professor Ascione lei può definirsi uno dei padri della chirurgia plastica?
Io mi sono specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica nel 1973, e credo che i medici della mia generazione siano cresciuti di pari passo con la chirurgia plastica, ho seguito tutti gli sviluppi di questo fenomeno che all'epoca era molto diverso da quello di oggi.
Le persone oggi preferiscono i trattamenti meno invasivi, meno aggressivi, anche se per avere dei risultati evidenti ed immediatamente riscontrabili l'intervento chirurgico resta la soluzione più efficace.
In tutti questi anni sono nati dei macchinari interessanti nel suo settore?
Io penso che il progresso e l'innovazione siano molto utili, ma un buon chirurgo plastico innanzitutto deve saper usare bene il bisturi e il cervello, la tecnologia non ti fa chirurgo.
Cosa consiglia a chi intende sottoporsi ad un'operazione di chirurgia estetica?
Io dico loro di interrogarsi bene, non sono i chirurghi a dover proporre, ma al massimo devono capire se posso risolvere o meno il problema che ha il paziente, un chirurgo serio non deve mai consigliare di sottoporsi ad un intervento ma valutare e accettare la richiesta di un paziente.
Cosa invece deve fare un professionista del settore per comportarsi in maniera impeccabile?
Io credo che bisogna fare un intervento diverso per ogni persona, fare delle operazioni che sono troppo visibili significa a mio avviso aver sbagliato l'intervento, la bravura di un esperto di estetica è capire la bellezza che è in ognuno di noi e valorizzarla, ridare insomma un'armonia a quel viso o a quel corpo che si sta operando, ma soprattutto avere anche il coraggio rifiutarsi quando le richieste che ci vengono fatte sono eccessive o fuori luogo. Il dire no è una cosa molto rara, ma bisognerebbe essere onesti con se stessi e con gli altri e non operare quando la richiesta da parte del paziente è inutile.
Dott. Mario Zambardino
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