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La prevenzione della parodontite: intervista al Dr. Ivan D'Alessio

Dovrebbe essere risaputo ormai che la bocca e i denti rappresentano una delle parti del corpo che più spesso viene notata dal nostro interlocutore, avere un bel sorriso e un'igiene orale adeguata è sicuramente un biglietto da visita vincente, senza contare della sicurezza che può dare un sorriso smagliante. Eppure un recente sondaggio fatto dall'Organizzazione mondiale della sanità rivela che gli Italiani non curano abbastanza la propria igiene orale, andando quindi incontro a problematiche che con una giusta e sana prevenzione verrebbero evitate o quantomeno ridotte.
Il Dott. Ivan D'Alessio, odontoiatra e chirurgo orale, ci conferma questa cattiva abitudine degli italiani nella prevenzione orale e da qualche consiglio su come mantenere o ritrovare il benessere della nostra cavità orale.

Dottor D'Alessio qual è secondo lei l'errore più ricorrente dei suoi pazienti?
“Noto nei miei pazienti e in quelli dei colleghi una scarsa attenzione ai consigli e un'incostanza negli appuntamenti, questo che potrebbe sembrare un atteggiamento normale è invece un grave errore che la maggioranza delle persone compiono, infatti la cattiva prevenzione e l'andare dal dentista soltanto quando è assolutamente necessario comporta un aumento dei casi sia delle carie che di altre malattie che spesso peggiorano proprio perché è passato troppo tempo prima di recarci dal nostro dentista di fiducia; inoltre si dovrebbe andare a fare una visita di controllo almeno due volte l'anno”.

Quali patologie sono in aumento nel suo settore?

Purtroppo sono aumentati di molto, nell'ultimo decennio, i casi di parodontite ovvero una infiammazione dei tessuti dell'apparato di sostegno del dente, che determina una perdita d'attacco dei denti rispetto all'alveolo, con conseguente formazione di tasche gengivale, ipermobilità dentale, sanguinamento gengivale; questa infiammazione non va affatto trascurata in quanto può arrivare a far perdere uno o più denti.

Questo tipo di patologia può insorgere in una bocca correttamente pulita?
No, infatti è sempre quella la strada da percorrere, ovvero utilizzare in modo corretto uno spazzolino in buone condizioni due-tre volte al giorno, collutorio e filo interdentale, in pratica le stesse precauzioni da effettuare nella prevenzione della carie. Un campanello d'allarme viene dato dalle manifestazioni infiammatorie gengivali, nonostante l'assenza di dolore, è importante non sottovalutare questi sintomi, anzi sarebbe opportuno sottoporle all'analisi di uno specialista.

Un professionista per definirsi tale che cosa deve offrire ai propri pazienti?
Innanzitutto consiglio a tutti di rivolgersi a persone qualificate ed abilitate alla professione, ovviamente non bastano gli studi e le referenze, ma è importante restare in continuo aggiornamento con quelle che sono le nuove tecniche ed utilizzare tutti quei macchinari all'avanguardia che la tecnologia ci ha portato, come la lampada al plasma per lo sbiancamento professionale dei denti.
Nel nostro settore è fondamentale l'igiene e l'asetticità, non solo dei macchinari ma della totalità dello studio. Infine a mio avviso è importante entrare in empatia col paziente che deve sentirsi a proprio agio e totalmente compreso per risolvere nel miglior modo possibile la patologia di cui soffre.


Dott. Mario Zambardino

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